Il cric auto è quell’oggetto che, gelosamente custodito nel portabagagli della nostra vettura, tiriamo fuori dal vano posteriore tutte le volte che si presenta la necessità di sollevare la macchina, magari per cambiare una ruota fresca fresca di foratura. Genericamente perciò il cric serve a muovere qualcosa di molto pesante con il minimo sforzo. A volte però questo utile accessorio viene, a torto, confuso con il martinetto idraulico.
Martinetto idraulico: cos’è e come funziona
Il martinetto idraulico, dicevamo, spesso viene identificato con il cric. In realtà, sebbene la funzione dei due oggetti sia abbastanza simile, essi non possono dirsi uguali. Il martinetto funziona infatti sfruttando un sistema idraulico. Perché esso possa sollevare un grosso peso è necessario l’intervento del cilindro idraulico, una sua componente.
Nel dettaglio il cilindro idraulico viene riempito di acqua o di olio. Attivando la pompa, tali liquidi vanno in pressione all’interno del cilindro. Quando la pressione diventa eccessiva, il sistema cerca un nuovo equilibrio e, nel farlo, finisce giocoforza per sollevare il martinetto. Grazie allo sviluppo di una piccola pressione costante localizzata nel cilindro idraulico insomma il martinetto accumula una grande forza, utile a sollevare e tenere in alto grossi pesi, tra cui le automobili.
I cric auto: tutte le tipologie
Abbiamo detto poco fa che, quasi per prassi, l’automobilista medio tiene nel suo portabagagli un cric auto di emergenza, utile ad affrontare piccoli e grandi imprevisti. Vero, ma quello che tutti conosciamo e ci trasciniamo dietro non è che uno dei tanti tipi di cric che è possibile reperire in commercio. Distinguiamo infatti ben 5 variazioni sul tema: il cric a pantografo, quello a carrello, il modello a bottiglia, la variante a cuscinetti d’aria ed infine i tipi oleo o idropneumatico. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire che differenza passi tra una soluzione e l’altra.
Il cric a pantografo
Il cric a pantografo è quello più diffuso tra i non addetti ai lavori, quello che insomma la casa produttrice della nostra auto ci ha fornito in dotazione insieme alla ruota di scorta. Il principio di funzionamento di tale arnese è squisitamente meccanico. L’auto in questo caso si solleva per via della forza che imprimiamo sulla manovella del cric.
Grazie alla rotazione di quest’ultima l’oggetto tende via via ad “allungarsi” in senso verticale, raggiungendo un’altezza massima di ben 40 centimetri. Questa tipologia di cric auto è in grado di sollevare non più di un paio di tonnellate, almeno nella maggior parte dei casi. Il suo impiego è consigliato soprattutto a coloro i quali non facciano uso frequente di tale utensile o vogliano destinare lo stesso ad eventuali situazioni di emergenza.
Il cric a carrello
Questi aggeggi, funzionanti perché corredati da un martinetto idraulico, sono spesso dotati anche di piccole ruote, utili ad agevolare lo spostamento a prescindere dal loro ingombro e dal loro peso. Di solito i cric auto a carrello sono molto utilizzati nelle autofficine ed affini. Si tratta di prodotti relativamente economici, che possono essere destinati ad attività di tipo hobbistico o a mansioni professionali.
Nel primo caso hanno un’altezza pari o superiore ai 35 centimetri, nel secondo l’altezza è alquanto limitata. Questo non significa però che non siano in grado di sollevare pesi considerevoli, anzi. Un cric auto a carrello del tipo professionale può tranquillamente tenere in sospensione anche 5 tonnellate di peso. Niente male, no?
I più potenti: i cric a bottiglia
Il cric auto a bottiglia funziona anch’esso sfruttando l’energia idraulica. Si tratta di una variante del prodotto un tantino problematica da spostare, ma capace di sollevare dalle 20 alle 50 tonnellate di peso. Quello qui in esame è ovviamente un oggetto destinato all’uso professionale, almeno nella maggior parte dei casi. Non è raro infatti che ad acquistarlo siano anche gli utenti che eseguano regolare manutenzione sulla loro auto o che sollevino grossi carichi non necessariamente identificabili in una qualsiasi vettura.
La maggiore altezza di sollevamento possibile: cric a cuscini d’aria
I cric auto a cuscini d’aria invece sono di norma abbastanza compatti. La loro caratteristica principale è quella di poter sollevare una grossa mole di peso, più o meno 3 tonnellate, ad altezze decisamente superiori rispetto a quelle garantite da altre versioni di cric. Anche in questo caso comunque abbiamo a che fare con un prodotto destinato ad un uso prevalentemente professionale.
I migliori: i cric idropneumatici ed oleopneumatici
Ed eccoci arrivati ai migliori modelli di cric auto ad oggi in circolazione: il cric idropneumatico ed il cric oleopneumatico. Per forma e design essi ricordano da vicino i cric a carrello, ma dobbiamo dire che il loro principio di funzionamento non è proprio lo stesso. All’interno del sistema va infatti insufflata dell’aria compressa che spinge l’acqua o l’olio, a seconda dei casi, sino a “costringere” l’apparecchio a cercare una valvola di sfogo.
La ricerca di questo sfogo permetterà al martinetto di sollevarsi e, a sua volta, di sollevare un carico dal peso massimo di circa 30 tonnellate. L’altezza di sollevamento, come nel caso dei cric a cuscini d’aria, è considerevole. Quello qui in esame è un prodotto destinato solo ed esclusivamente ad un uso professionale.
Attenzione al carico da sollevare: il peso massimo supportato
Quando si acquista un cric auto bisogna innanzitutto valutare il tipo di pesi che esso dovrà sollevare. Cambiare una ruota ad una piccola utilitaria non è insomma come cambiarla ad un SUV. Tra l’altro bisognerà valutare a priori anche il tipo di mezzo su cui si agisce: lavorare su un’auto, grande o piccola che sia, non è come agire su un camion, su un trattore o simili.
Meglio considerare anche dimensioni e peso del cric auto
Sarebbe meglio poi considerare anche il peso e le dimensioni del cric auto che si intende acquistare. Facciamo un esempio pratico: se volessimo tenere l’oggetto nel portabagagli della nostra vettura, opteremmo innanzitutto per una delle varianti meno pesanti. Nel dettaglio potremmo scegliere tra un cric a pantografo (2 chili), un cric a carrello (5 chili) o un cric a bottiglia (8 chili).
Dovremmo però anche valutare gli spazi offerti dalla nostra macchina: la bottiglia è sicuramente l’opzione meno voluminosa (12,5 x 20,5 x 14,5 centimetri), seguita a ruota dal pantografo (39,5 x 10,5 x 9 centimetri) e quindi dal più ingombrante carrello (44,5 x 20,5 x 14,5 centimetri). Meno trasportabili, sia per motivi di peso che per motivi di spazio, sono infine i cric a cuscinetti d’aria (20 chili di peso, 52 x 49 x 18 centimetri di ingombro) ed i cric idro ed oleopneumatici (65 chili di peso, 68,6 x 15,1 x 36,1 centimetri di ingombro).
La scelta dei materiali
Nel caso dei cric auto valutare i materiali di realizzo con una certa pignoleria può rivelarsi importante, oltre che saggio. Diciamo subito che i prodotti attualmente in commercio si rifanno a certi standard stabiliti a monte dalle normative di sicurezza riguardanti il settore.
Questo si traduce nella scelta di materiali solidi e robusti, l’acciaio tanto per fare un esempio. Chiaramente sono inclusi nel novero anche altri metalli particolarmente resistenti, sono bandite invece le plastiche ed i materiali affini.
Domande frequenti sul cric auto: come posizionarlo?
Il cric auto va sempre posizionato su dei punti predisposti della carrozzeria. Di norma essi si trovano nelle immediate vicinanze della ruota. Questi punti di appoggio possono variare da veicolo a veicolo, ma sono comunque indicati nel libretto di istruzioni della vostra auto.
Come usare correttamente il cric auto?
Il cric è un oggetto molto semplice da utilizzare. Una volta posizionato correttamente, basterà azionare la leva o la manovella. A quel punto, con un po’ di pazienza, l’auto inizierà a salire.
Usare il cric in sicurezza: lavorare in coppia
Per non avere problemi è sempre meglio utilizzare il cric auto lavorando in coppia. A prescindere dal tipo di operazione che bisognerà portare a compimento, un aiuto ci farà sempre comodo. Ma la cosa più importante è che la presenza di una seconda persona, in caso di pericolo, può risultare determinante per salvarsi la pelle. Un difetto di fabbrica, un errore umano o un guasto improvviso potrebbero essere fatali infatti a chiunque lavori in solitaria.
Parcheggiare in piano e bloccare le ruote
Quando si lavora con un cric auto è sempre consigliabile parcheggiare in piano ed evitare quindi anche la più piccola delle pendenze. Diversamente si rischierebbe grosso tanto in termini di stabilità ed equilibrio dell’auto, quanto in termini di sicurezza. Per lo stesso motivo è consigliabile anche bloccare le ruote della vettura. Procederemo allo scopo inserendo la marcia e quindi il freno a mano. Per essere ancora più prudenti potremmo procurarci anche dei cunei. Attenzione: abbiamo detto cunei, non mattoni, sassi e compagnia bella.
Un consiglio? Leggere sempre il manuale del cric e scuotere l’auto
La prudenza in questi casi non è mai troppa e prima di utilizzare il nostro cric faremmo bene a leggere il suo manuale delle istruzioni. In questo modo sarà meno probabile commettere degli errori. Premuriamoci anche di controllare che il peso di sollevamento massimo raggiungibile sia compatibile con le nostre necessità. Subito dopo aver collocato il cric sugli appositi punti di appoggio, si suggerisce anche di scuotere leggermente la vettura in modo da essere certi che questa sia stabile.
I 10 migliori cric auto 2022
In relazione al tipo di cric auto che si intende acquistare dovremmo stanziare un budget compreso tra le 10 e le 100 e più euro. Uno dei migliori prodotti ad oggi in circolazione è il Goodyear GOD1253, un cric a bottiglia molto leggero, apprezzabile soprattutto per stabilità e resistenza offerte.
Ottimo articolo è anche BGS Technic Pro+, un cric idraulico a carrello capace di sollevare sino alle 2,5 tonnellate ed ad un’altezza di 46 centimetri dal suolo. Buono ed economico è infine l’Unitec 10008, un cric idraulico a carrello dotato di ruote in plastica, facile da utilizzare e molto compatto.
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