









Installare sulla propria vettura delle candele d’accensione per auto di una certa qualità può significare risparmiarsi parecchi grattacapi. Molte volte infatti, quando un qualsiasi veicolo stenta ad avviarsi, il malfunzionamento del mezzo dipende dalla batteria o dalle su citate candele. Certo, sarà comunque necessario sottoporre queste parti ad una periodica manutenzione ed a saltuari controlli, ma il numero di occasioni in cui ci si dovrà rivolgere al meccanico sarà più che dimezzato.
Questo non significa ovviamente che, per quanto di buona qualità, le candele d’accensione possano durare in eterno: alle prime avvisaglie che qualcosa non va bisognerà comunque provvedere ad una immediata sostituzione del pezzo. Si tratta di un’operazione molto semplice, un’operazione che rientra a pieno titolo nel novero delle procedure fai da te utili a mantenere sempre in salute una qualsiasi vettura.
In ogni caso, se proprio non si ha voglia di testare le proprie abilità da meccanico, è sempre possibile portare l’auto da uno specialista ed eventualmente sostituire il pezzo danneggiato. Del resto la manutenzione periodica della vettura è ormai diventata quasi un obbligo, pena l’annullamento della garanzia relativa al veicolo.
Come funzionano le candele per auto?
Le candele d’accensione per auto trovano alloggio nel cilindro. Una volta posizionate correttamente, si procederà a predisporre gli opportuni collegamenti e poi ad accenderle. Questo almeno volendo semplificare il processo di funzionamento della parte. Se però volessimo scendere un po’ più nel dettaglio dovremmo innanzitutto specificare che le candele sono dei congegni elettrici, parti fondamentali dei motori alimentati a benzina, a metano oppure ancora a GPL.
La testata del cilindro, la loro sede, all’accensione del veicolo viene letteralmente inondata da un mix di aria e combustibile. La candela, con la sua scintilla, accende questi due elementi, entrambi altamente infiammabili. Si viene a creare così una piccola esplosione, tipica dei motori a scoppio.
Soltanto in questo modo il pistone collegato all’albero motore riesce finalmente a muoversi e quindi a produrre energia da traferire alle ruote. A quel punto sul veicolo viene esercitata una forza propulsiva che gli consente il movimento. Senza la scintilla insomma il motore sarebbe un ammasso inerte di ferraglia e l’auto una grande lattina inutilizzabile.
Sul mercato esistono più tipi di candele d’accensione per auto?
Sì, sul mercato esistono svariati tipi di candele d’accensione per auto. Se è vero insomma che questi oggetti hanno sempre un design tutto sommato simile tra loro è anche vero che tra un modello e l’altro possono facilmente essere riscontrate delle differenze, magari relative ai materiali utilizzati per la realizzazione del prodotto. In particolare cappuccio ed elettrodo sono le parti della candela che tendono in tal senso a divergere di più.
Le candele motore con elettrodo in rame
L’elettrodo in rame è un grande classico. Le prime candele erano costruite così ed oggi le aziende produttrici continuano ancora a fabbricare articoli di questo tipo quando intendono commercializzare dispositivi di tipo standard e comunque poco costosi. C’è da dire però che le vetture di più moderna concezione tendono a non utilizzare più questo modello di candela ed a preferire varianti i cui elettrodi siano realizzati in platino o in iridio.
Ciò perché tra le possibili opzioni il rame è quella ormai meno prestazionale tanto in termini di resa quanto dal punto di vista della durevolezza. Del resto c’è anche una certa incompatibilità di fondo tra le candele in rame ed i motori di moderna concezione. Di contro però un vecchio motore funzionerà sicuramente meglio interfacciandosi con una candela il cui elettrodo sia ancora costruito in rame. Insomma: ad ognuno il suo!
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Le candele con elettrodo in platino
E chi l’ha detto che il platino serve solo per forgiare costosissimi gioielli? Questo materiale, se utilizzato per costruire gli elettrodi delle candele, può garantire alle vetture delle prestazioni di un certo livello oltre che un buon margine di risparmio sul carburante.
Paradossalmente poi il platino, almeno in questo caso, costa meno dell’iridio. Se insomma si desidera rendere la propria auto un po’ più efficiente e spendere meno in carburante, le candele che utilizzano il platino tanto per la realizzazione dell’elettrodo quanto per la forgiatura del cappuccio, le cosiddette doppio platino, rappresentano senza dubbio la soluzione migliore.
- Candela premium Bosch: prodotta in Europa da uno dei principali fornitori mondiali di componenti per automobili
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Le candele con elettrodo in iridio
La terza opzione prevede l’uso di candele d’accensione dotate di elettrodi in iridio. Al giorno d’oggi questa soluzione viene considerata in assoluto la più prestazionale per resa, per controllo dei consumi e per durata. Ovviamente però, trattandosi di una nuova frontiera della tecnologia nonché di un prodotto che assicura la massima efficienza, è anche la scelta in assoluto più costosa.
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Migliori candele d’accensione per auto a benzina ad alte prestazioni 2022
Le candele d’accensione per auto hanno in genere un costo pari a 5-10 euro per unità. Un buon prodotto è sicuramente Denso Iridium TT-IK16TT. Si tratta di candele top di gamma, capaci di migliorare le prestazioni del motore e di ridurre le emissioni, dotate di elettrodi in iridio e pensati per garantire una lunghissima aspettativa di vita.
Ottime anche le Bosh Platinum WR7DP, caratterizzate da una lunga durata (anche 60 mila chilometri prima di sostituirle!) e da un buon rapporto qualità-prezzo. Le NGK B9Ef-3530 infine sono refrattarie allo sporco, resistenti e capaci di ridurre al minimo i consumi di olio e carburante.
- Candele facili da sostituire: distanza tra gli elettrodi preimpostata in fabbrica, nessuna regolazione necessaria; Bosch consiglia di non lubrificare la filettatura;...
- Candela: 1 elettrodo di messa a terra
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- con elettrodo in argento
Quando sostituire le candele della macchina?
Le candele d’accensione per auto possono essere sostituite basandosi su indicatori quali il chilometraggio del mezzo. In questo caso quindi per la versione con elettrodo in rame il momento del cambio arriva tra i 15 ed i 30 mila chilometri, per la versione con elettrodo in platino cade invece tra gli 80 ed i 100 mila chilometri, e per la variante con elettrodo in iridio la soglia limite è fissata intorno ai 120 mila chilometri.
Tuttavia, come dicevamo inizialmente, è sempre bene eseguire un controllo periodico delle candele a prescindere dal numero di chilometri percorsi. In questo modo ci si potrà rendere conto, per esempio, del loro stato di usura o della necessità di provvedere alla pulizia delle stesse. L’importante è non ridursi mai ad intervenire quando le candele sono ormai del tutto logore: l’auto potrebbe risentirne tanto sul fronte delle prestazioni quanto per su quello dei consumi.
Per evitare che ciò accada è necessario prestare attenzione ad alcuni inequivocabili segnali di “stanchezza” della candela. Il primo di questi è la difficoltà di avvio del motore. Tale tipo di malfunzionamento si riscontra soprattutto al mattino. Dovrebbe destare un po’ di preoccupazione anche il minimo irregolare.
In poche parole, se i giri del motore producono un numero di decibel eccessivo o se il suono è intenso a tratti, qualcosa non va. La perdita di colpi, la scarsa accelerazione e l’altrettanto scarso rendimento del carburante infine sono altri segnali del cattivo funzionamento o dell’usura delle candele d’accensione per auto.
Tutorial: come sostituire le candele di accensione della macchina
Un dato tecnico: il grado termico della candela
Le candele d’accensione per auto possono avere punte fredde o calde. Ma andiamo con ordine. Quando si parla di grado termico, in questo caso almeno, si parla dell’effettiva capacità dell’oggetto di smaltire e disperdere il calore accumulato in fase di funzionamento.
Ora: questa quantità di calore, chiaramente prodotta all’interno del cilindro, non è uguale per tutti i motori. Le auto di cilindrata inferiore, al contrario delle vetture più potenti, generano di solito piccole quantità di calore il quale deve comunque in qualche modo trovare una valvola di sfogo, dissiparsi.
La parte più esterna della candela, metallica e connessa alla testata, allora si comporta da polo negativo e tende a raffreddarsi velocemente. Il polo positivo invece non ha contatti con il corpo esterno metallico, da cui è anzi separato per mezzo di una struttura ceramica. Forma e materiale di realizzo dell’isolante sono quindi i responsabili del suo grado termico.
Spetta infatti all’isolatore incamerare il calore prodotto durante la combustione dal polo positivo e quindi condurlo all’apice della candela, al corpo metallico esterno ed infine al motore. Ad ogni passaggio si registrerà una piccola dispersione di calore che sarà di entità maggiore o minore in relazione all’ampiezza della superficie di contatto.
Punte calde vs punte fredde
Di solito le candele a punte fredde rendono meglio quando il clima è caldo, quando i motori sono capaci cioè di alte prestazioni e di raggiungere un numero di giri particolarmente elevato. Esse infatti permettono di dissipare meglio il calore prodotto dal sistema. Le punte calde invece funzionano esattamente al contrario e mantengono temperature elevate anche quando nel motore viene introdotta dell’aria fredda.
Ciò ci porta a dedurre che un ambiente caratterizzato da temperature troppo rigide, impedirà al meccanismo interno alla testata di avviare una corretta combustione e quindi al motore di funzionare al meglio. Le candele inoltre potrebbero sporcarsi e danneggiarsi. Da qui l’idea di scegliere delle candele che si adeguino alle condizioni climatiche correnti o alle caratteristiche termiche del paese in cui si vive.
Ispezionare le candele
Per ispezionare le candele sarà necessario rimuoverle dalla loro sede. Si tratta di una procedura relativamente semplice. Se, ad un attento esame, risultassero avvolte da una patina rossa, sarebbe necessario pulirle con una pezza: per quanto il motore funzioni a dovere, la sporcizia dipende in questo caso probabilmente da additivi aggiunti a benzine particolarmente economiche.
Evidenti segnali di usura, chiazze scure, bruciature e segni su varie parti dell’oggetto sono tipici infine delle candele da sostituire. Se però l’elettrodo, dopo una semplice pulizia, sembra “in salute”, lo è anche la candela.
Come pulire le candele d’accensione del motore dell’auto
Pulire le candele d’accensione per auto non è difficile. Basta rimuovere la sporcizia dagli elettrodi con l’aiuto di una spazzola o di una pezza intrisa di alcool etilico. Ovviamente bisognerà sempre procedere a motore freddo.
Basterà rimuovere la calotta della pipetta, tirare fuori le candele con l’aiuto di chiavi pensate appositamente per l’operazione, pulire e poi rimontare il tutto negli appositi alloggi. Attenzione però a non avvitare mai le parti con troppa foga.

Le mie recensioni vi forniranno le informazioni necessarie per prendere una decisione informata e risparmiare nel frattempo. Grazie per esservi fidati di me per aiutarvi a scegliere i migliori prodotti per auto! Buona fortuna e buon shopping!
Pietro Rossi